Sergio Traversa
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Capitolo V. Utilizza i motori di ricerca per incrementare le tue liste. Quarantunesima lezione. 16 miti su fattori di SEO non piu’ efficaci

Pubblicato il 2 Settembre 20207 Dicembre 2020 di Sergio Traversa

In questi prossimi paragrafi della presente lezione prendero’ in esame tutti i miti e gli assunti relativi alle attivita’ di SEO, ai quali non si deve piu’ dedicare tempo prezioso perche’ non hanno piu’ alcuna rilevanza.

– Ho bisogno di inviare il tuo sito ai motori di ricerca?

L’idea che bisogna inviare il proprio sito a Google, in modo da poter apparire nelle SERP, oppure per poter essere posizionato meglio, e’ essenzialmente priva di qualsiasi fondamento.

Mentre per un sito appena creato potra’ forse essere anche utile inviarlo a Google, un motore di ricerca come Google puo’ trovare il tuo sito senza inviarlo, soprattutto se esiste da un po’ di tempo.

E ricorda che l’invio non garantisce nulla, ne’ in posizionamento ne’ in merito alla presenza nelle classificazioni.

Gli spider dei motori di ricerca, navigando da sito in sito, troveranno il tuo e lo indicizzeranno nel tempo necessario, quindi non preoccuparti piu’ di tanto riguardo all’esigenza di dover inviare il tuo sito a Google.

Percio’ non c’e’ piu’ alcun bisogno di inviare il tuo sito ai motori di ricerca.

Una volta che si annuncia il sito attraverso i social media, postando articoli, inviando una sitemap, etc., gli spider dei motori potranno aggiungere il tuo sito al loro indice.

Se sei un blogger, specialmente con WordPress, e’ possibile eseguire il ping del sito per informare i motori, non ti consiglio di farlo se utilizzi Blogger.

Tuttavia, solo per il fatto che stai per essere indicizzato, cio’ non significa che sarai posizionato in alto, in un primo momento, come un bonus di ingresso.

Ma poi dovrai lavorare con costanza per meritartelo, cercando di ottimizzare le pagine e di incrementarne il numero per migliorare il proprio posizionamento.

– Il SEO ha per oggetto solo il posizionamento sui motori di ricerca

E’ chiaro che c’e’ una stretta relazione tra posizionamento nei motori di ricerca e la media dei click sul link di apertura del sito trovato sui motori stessi, ma il posizionamento stesso non e’ proprio quello che potrebbe sembrare, come la meta finale da raggiungere ad ogni costo!

Infatti attualmente, con l’esigenza di contenuti di qualita’, anche i risultati che si trovano sotto i primi tre possono ottenere una buona media di click through.

Ma anche prima di questa evoluzione, avere un posizionamento al top non garantiva alcun successo al tuo business on-line.

Il tuo sito potrebbe essere posizionato anche al primo posto per una determinata chiave di ricerca ed ottenere tonnellate di traffico di visitatori e non ricavare comunque un centesimo.

E’ quello che desideri ancora adesso?

Non credo proprio!

Percio’ e’ arrivato il momento di riscrivere le tue strategie e di dedicare meno attenzione al posizionamento perche’ SEO non vuol dire solo posizionamento.

– Per avere successo devi essere posizionato al primo posto

E’ vero che le ultime analisi hanno accertato che la media dei click through ed il comportamento dei navigatori dimostrano una certa attenzione per i siti posizionati in vetta alle classifiche, e particolarmente per i primi tre posti.

Tuttavia e’ stato riscontrato un comportamento diverso dei navigatori con riguardo alle ricerche svolte nelle pagine successive alla prima.

Attualmente, solo sulla base di contenuti di qualita’, la media dei click risulta piuttosto elevata anche per i siti posizionati sotto i primi 3 ed anche in pagine successive alla prima e quindi anche per siti che non sono posizionati ai vertici delle classifiche.

Il messaggio e’ il seguente: informazioni di qualita’ e usabilita’ del sito rappresentano un valore per un sito che supera alla grande il solo posizionamento in vetta ai motori di ricerca.

Percio’ si puo’ ben concludere che non sia piu’ necessario cercare di raggiungere il primo posto per avere un business on-line di successo.

– Il SEO e’ una materia che posso delegare completamente ad un collaboratore esterno

E’ giustamente diffusa l’idea secondo la quale il SEO richieda una certa esperienza tecnica.

Ma e’ sbagliato ritenere che un esperto di information technology possa per forza fare un buon lavoro di SEO.

Questo concetto lo abbiamo gia’ visto in merito all’erronea opinione per la quale un web designer sia normalmente in grado di compiere operazioni di SEO.

In fin dei conti e’ sempre lo stesso problema.

Infatti un’attivita’ di SEO richiede una conoscenza ulteriore rispetto alla mera competenza in materia di Information Technology.

Percio’ bisogna ben riflettere prima di affidare un intero progetto di un sito ad un esperto di IT oppure ad un esperto di grafica.

Sicuramente l’idea migliore e’ quella di affiancare l’esperto di SEO durante il processo di ottimizzazione del tuo sito, ma non di affidare totalmente il progetto a qualcuno e poi presumere che sia stato tutto compiuto, secondo quello che avevi inizialmente stabilito.

Tuttavia nota bene che per alcuni l’Information Technology comprende una serie di competenze tecniche e certamente anche il SEO richiede una certa competenza tecnica, come, ad esempio, fare in modo che il sito sia facile da usare, impostare un reindirizzamento, creare una site map attraverso un file xml ed un file robots.txt.

Percio’ non considerare a priori poco esperto in SEO un tecnico di IT, solo che ovviamente molto personale di IT lavora soprattutto nell’impostare le periferiche o i personal computer, e cio’ e’ sicuramente cosa ben diversa.

– Avere piu’ link da altri siti e’ meglio che avere dei buoni contenuti

Qui si tratta sempre della stessa domanda che spesso ci si chiede:

“E’ meglio investire in link building oppure in contenuti di qualita’?”

I back-link sono importanti per il tuo sito tanto quanto i contenuti, tuttavia se hai soldi da investire ti suggerirei di delegare il copywrite ad un esperto.

Infatti troppo spesso, nel caso di delega riguardo al lavoro di link building, accade che il delegato si occupi piu’ di raccogliere link in quantita’ piuttosto che in qualita’.

Del resto il link building non e’ piu’, come era una volta, piu’ di 5 anni fa, una materia dipendente dai numeri.

Percio’ bisogna focalizzare la propria attenzione nel ricevere link da diversi siti autorevoli e rilevanti che puntino alle pagine del tuo sito.

Percio’ quando investi in contenuti di qualita’, hai tutto il tempo necessario per utilizzare la strategia di back-link esterni in modo virale per ottimizzare le pagine del tuo sito, per i contenuti da inserire nel tuo blog, per le tue offerte irripetibili, per i tuoi interventi postati su altri siti e/o blog, e per le tue strategie di Article Marketing virale.

Queste sono tutte operazioni che possono attirare back-link dal giorno alla notte.

Mi sembra evidente il risparmio di risorse ed il successo ottenibile da una strategia globale di questo tipo.

– I contenuti di qualita’ non richiedono alcuna attivita’ di SEO

Ultimamente si e’ diffusa la voce secondo la quale, una volta creati dei buoni contenuti in un sito o in un blog, automaticamente anche il SEO e’ di per se’ gia’ compiuto senza alcuno sforzo.

E’ un’idea sbagliata.

Ma non fraintendermi, poiche’ non si vuole dubitare degli effetti positivi che i contenuti possono spiegare sul posizionamento (soprattutto in termini di branding e di soddisfazione dell’utente nella ricerca di informazioni utili).

Tuttavia il contenuto non puo’ essere considerato come l’unica risorsa disponibile nel tuo bagaglio di conoscenze sul SEO.

E’ vero che, da un po’ di tempo a questa parte, spesso si sente dire che il contenuto e’ il re nelle strategie di posizionamento.

Ma i tempi sono cambiati, ed in tempi di crisi, come quelli attuali, la concorrenza sta diventando sempre piu’ esasperata, onde e’ necessario focalizzare i propri sforzi di ottimizzazione verso target sempre piu’ ristretti e selezionati di potenziali clienti.

E cio’ comporta che l’attivita’ di ottimizzazione debba necessariamente coinvolgere tutte le strategie di SEO.

Percio’ dovrai porti una serie di domande imprescindibili prima di applicare qualsiasi strategia di questo tipo.

Come ad esempio: qual e’ lo scopo del tuo copywriting?

Qual e’ il tuo target?

Hai analizzato ed ottimizzato le tue risorse di traffico ed i risultati ottenuti dai tuoi migliori articoli?

Stai applicando lo split testing, per analizzare l’efficacia e stabilire quale siano i contenuti che portano piu’ risultati in termini di visite?

Per quali chiavi di ricerca stai ottimizzando il tuo sito?

Ovviamente se tutti questi concetti dovessero esserti estranei, e’ chiaro che finirai per perdere di vista i tuoi obiettivi, onde l’affidarti solo a contenuti di qualita’ non potra’ riportarti in carreggiata.

– Non c’e’ nessuna relazione tra social media ed attivita’ di SEO

E’ proprio il contrario, perche’ l’intimo collegamento che c’e’ tra social media ed ottimizzazione in funzione dei motori di ricerca viene chiamata social search.

Social search non e’ una teoria, ma e’ un dato di fatto piuttosto evidente.

Ed in effetti tale relazione e’ sempre stata in costante crescita negli ultimi anni, tanto da suggerire a Google la creazione di Google+.

Anche se ormai Google+ e’ stato eliminato proprio per la grande concorrenza ricevuta da Facebook.

Tutto cio’ e’ la logica conseguenza di quello che e’ stata sempre considerata una verita’ inoppugnabile, e cioe’ che dei contenuti rilevanti e di qualita’, e che possano essere considerati come affermazione di autorevolezza, avranno sempre efficacia positiva nelle tue strategie di marketing in funzione dei motori di ricerca ed in funzione dei social media.

Nel settore del social search assumono rilevanza i tuoi contenuti, i quali siano condivisi, o ai quali delle persone siano collegate attraverso Facebook, Twitter, o qualsiasi altro social media di maggiore diffusione.

Con l’opportunita’, molto efficace, che alcune categorie di social media diano rilevanza a contenuti che siano stati condivisi da esperti dei social media, anche se quegli esperti non siano direttamente connessi con te da rapporti di amicizia e/o commerciali, magari perche’ hanno raggiunto la soglia fatidica dei 5000 amici e non ti sia piu’ consentito chiederne l’amicizia, ma con la possibilita’ di ottenerne molti di piu’ con una semplice fan page aziendale gratuita.

Qui si tratta solo di osservare che le strategie dei social search non devono essere sottovalutate, perche’ vanno ricomprese all’interno delle tecniche complessive  di ottimizzazione in funzione dei motori di ricerca, onde SEO e social search non devono essere considerati come due mondi a se’ stanti.

– Le tecniche di SEO interne alle pagine di un sito sono le uniche a funzionare

L’inserimento delle tue chiavi di ricerca all’interno degli spazi strategici della tua pagina web non puo’ essere considerato come la strategia essenziale in funzione del processo di SEO.

Infatti esso rappresenta solo una parte delle tecniche da applicare.

Il complesso delle strategie di SEO comprende una serie di procedimenti che focalizzano la loro attenzione sull’ottimizzazione inbound, o interna e su quella outbound (cioe’ attivita’ di SEO relativa all’ottenimento di link isolati inseriti in pagine di contenuto attraente, da parte di siti autorevoli in tema con il tuo sito, e non in “link farm” o raccolta di link senza alcuna relazione reciproca), sulla usabilita’ di un sito da parte degli utenti, ed infine sulla conversione da semplici visitatori in utenti affezionati ed attratti da sempre nuovi contenuti, anche a prescindere dal posizionamento ai vertici dei motori di ricerca.

Percio’ preparati a organizzare le tue strategie di SEO, operando su piu’ fronti, tutti aventi la stessa importanza, evitando di focalizzare la tua attenzione solo sull’inbound search engines optimization.

– Le chiavi di ricerca devono essere ripetute per avere efficacia Assolutamente e’ un mito che non sta piu’ in piedi!

Si pensi solo al tag del titolo: in questo tag bastera’ una parola chiave od una breve frase di ricerca che dia chiaramente al visitatore informazioni sull’oggetto, sul quale il tuo sito e’ focalizzato.

Anche l’intestazione d’impatto della tua pagina dovra’ contenere una serie di chiavi di ricerca, in una quantita’ massima compresa tra 4 e 9 parole chiavi, tutte diverse tra loro, che spieghino in dettaglio in un breve ed efficace messaggio, l’argomento principale della tua pagina.

Evita di ripetere piu’ volte le stesse parole chiavi o frasi di ricerca perche’, oltre ad infastidire l’utente che ti ha trovato, potresti essere penalizzato dai motori di ricerca, ed in special modo da Google.

Quello che abbiamo visto si applica sia nell’intestazione che nel contenuto della tua pagina.

– Devo rispettare una percentuale di densita’ di keyword nella pagina

In realta’ non esiste un numero determinato che esprima una percentuale fissa di chiavi rispetto al testo della pagina in questione, anche perche’ questo fattore non e’ piu’ considerato dai motori di ricerca!

Quindi non esiste piu’ un numero ideale che esprima le volte in cui una parola chiave possa essere ripetuta in una pagina.

Ma dovrai inserire le tue chiavi di ricerca gia’ nel titolo della pagina, perche’ diversamente l’utente non saprebbe come individuare l’argomento della pagina stessa.

Inoltre tali key dovranno essere possibilmente inserite nell’url e nell’intestazione, ed almeno una volta nel contenuto dei primi 600 pixel della pagina.

Ancora una volta l’intento e’ quello di dare al navigatore un testo chiaro, leggibile ed armonicamente scorrevole.

E’ questa la ragione principale per la quale gli internauti vanno in internet, cioe’ trovare informazioni chiare ed esaurienti sull’argomento d’interesse.

Percio’ evita di riempire le tue pagine con le tue chiavi di ricerca ripetute in modo ossessivo.

– Il tag H1 ed il grassetto sono importanti per ottimizzare una pagina

I tag H1, H2, H3, etc., e l’uso del grassetto, in cui potresti inserire sia il titolo che l’intestazione della tua pagina, o altri importanti contenuti, hanno un’importanza ormai nulla nel tuo lavoro di ottimizzazione.

Infatti essi sono per lo piu’ utilizzati per una mera questione di stile, e per velocizzare l’ottimizzazione della pagina in funzione del lettore.

Ad esempio l’H1, viene spesso utilizzato per personalizzare i css in funzione dello stile da utilizzare per il carattere di un determinato contenuto.

Sicuramente aveva molta piu’ importanza una volta, ma attualmente i motori di ricerca sono sempre piu’ sofisticati nei loro algoritmi e d’altro canto cio’ e’ dovuto principalmente all’attivita’ ossessiva di spamming che ha caratterizzato in passato l’utilizzo dei tag.

Pertanto l’H1 non spiega piu’ alcuna efficacia nel SEO, considerando che il tuo intento principale sara’ sempre quello di utilizzare le tue chiavi di ricerca principali nella parte piu’ alta della tua pagina, e cioe’ nel titolo e nell’intestazione e nei primi 600 pixel del testo.

E del resto ricorda che devi ottimizzare la pagina soprattutto per i tuoi visitatori, i tuoi potenziali clienti e cio’ significa che i tuoi sforzi dovranno essere diretti a presentare immediatamente quale sia l’argomento della pagina stessa in una intestazione chiara e di impatto sull’attenzione del navigatore.

– La home page deve essere lunga e piena di contenuti

Sei mai entrato in una pagina fitta di contenuti oppure ti e’ mai capitato di accedere ad una pagina senza alcun contenuto?

Prova a focalizzarti sulla tua home page, che rappresenta il trade union con il tuo business.

Prova ad immaginarla in astratto!

Essa rappresenta la tua unica occasione per fare un prima buona impressione e per dire quello che fai!

Puo’ essere che la tua proposizione principale di vendita sia molto semplice, e che tu non debba avere nient’altro in piu’ da spiegare.

Ma se ci pensi bene l’importanza e l’ampiezza dei contenuti della tua home page dipendera’ molto dall’affermazione del tuo brand.

Di solito maggiore e’ l’importanza del brand, minore sara’ il contenuto della home page, e magari si potranno riscontrare maggiori contenuti in altre pagine interne allo stesso sito.

E quindi in tal caso potra’ magari anche essere sufficiente una form per il solo inserimento dei dati di login, come una semplice squeeze page, come quella del primo tipo, descritto ampiamente nel capitolo su Landing Page e Squeeze Page.

Al contrario la proposizione di vendita principale dovra’ essere infarcita con immagini e contenuti nell’unica pagina di vendita di un minisito dedicato, ad esempio, alla vendita di un info-prodotto, anche se per avventura, fosse creata dal piu’ famoso degli info-marketer.

Comunque per la maggior parte delle home page la regola e’ la necessita’ di avere una maggiore quantita’ di contenuti, ma non in maniera spasmodica.

I tuoi contenuti dovranno essere sufficientemente chiari nell’esporre chi sei, quello che fai, dove operi (specialmente se stai utilizzando dei servizi di localizzazione) e dovrai enunciare la tua proposizione principale di vendita.

Gli utenti dovranno lasciare il tuo sito soddisfatti, quindi ne’ soffocati da troppe informazioni, ma nemmeno delusi per le poche informazioni e sicuramente non dovranno essere confusi, dopo un periodo di visita relativamente lungo.

Così, tanto per dirla in poche parole, non dovrai a tutti i costi avere una home page con un contenuto che sia ottimizzato al 100% in funzione dei motori di ricerca, perche’ dovrai organizzarla in modo che sia la migliore pagina con contenuti essenziali e di impatto per il navigatore.

– E’ meglio avere piu’ pagine indicizzate dai motori di ricerca

E’ logico per te pensare che piu’ grande e’ la tua presenza nel web e piu’ probabilita’ ci sono di incrementare i risultati economici del tuo sito web principale.

Il problema e’ che non e’ proprio così.

In primo luogo perche’ sara’ molto difficile che tutte le tue pagine vengano indicizzate.

In seconda analisi, anche se vengono indicizzate, spesso non rimangono in quella posizione a lungo perche’ possono subire degli spostamenti a seconda dell’inserimento di pagine indicizzate di altri siti.

Terzo, solo perche’ hai delle pagine indicizzate, cio’ non vuol assolutamente dire che ti portino tutte del traffico di qualita’ e di potenziali clienti.

Inoltre accade addirittura che quelli che hanno un sito con molte pagine tendano poi a trascurare la qualita’ dei contenuti, proprio per ragioni legate al tempo disponibile.

L’idea principale sarebbe quella di creare del contenuto veramente di qualita’ per una pagina e poi successivamente, facendo un passo alla volta, dedicarsi ad altre pagine, una volta acquisiti i necessari contenuti da inserire.

– Minisiti e reindirizzamenti al sito principale possono aiutare

Questa e’ un’idea completamente errata e non avrai alcun risultato.

E’ come candidarsi alle elezioni amministrative e votare per se’ stesso un migliaio di volte, ma senza esito perche’ conterai solo per un voto!

Infatti i motori di ricerca sono abbastanza sofisticati da riuscire a sapere chi ha registrato un dominio ed individuare se e’ la stessa persona, quella che ha registrato un altro dominio, che sta puntando verso il precedente.

Nota bene che se stai leggendo questo e pensando di cambiare le informazioni di registrazione di un sito, stai gia’ pensando di diventare uno spammer!

E’ meglio non sprecare le proprie risorse nell’iniziare a creare un dominio dopo l’altro ed a cercare di ottimizzarli tutti!

Piuttosto e’ meglio dedicarsi esclusivamente ad un solo dominio principale e considerare di avere degli altri domini come semplici add-on o subdirectory.

– Google non sa dei siti poco raccomandabili che linkano al mio

E’ vero il contrario!

Google e’ in grado di conoscere tutto onde e’ meglio cercare di non fare i furbi, perche’ saresti penalizzato.

Ed inoltre se vi sono dei siti poco raccomandabili che ti linkano questo essenzialmente e’ dovuto ad un tuo precedente comportamento eticamente scorretto.

Tutto cio’ ha a che fare con la cd riprova sociale e quindi con la stretta relazione che c’e’ fra social search ed ottimizzazione, di cui abbiamo gia’ parlato in precedenza.

In tal caso sarai sicuramente penalizzato dai motori di ricerca e specialmente da Google.

– Il SEO non ha niente a che fare con la soddisfazione delle esigenze dell’utente

L’evoluzione dei processi di ottimizzazione in funzione dei motori di ricerca ha visto passare l’esigenza di essere trovato sui motori di ricerca in secondo piano, rispetto alla preminente esigenza di dare agli utenti dei risultati all’altezza delle loro aspettative.

Percio’ con l’acronimo SEO possiamo dire che si intende un significato molto piu’ ampio rispetto all’ottimizzazione in funzione dei motori di ricerca “tout court”.

Bisogna ottimizzare in primo luogo in funzione degli utenti, in modo che essi possano trovare il tuo sito nelle classifiche dei motori di ricerca e poi rimanervi a lungo per esaminare i tuoi contenuti.

Per tenere incollato il visitatore al tuo sito e’ importante avere pubblicato contenuti originali e di qualita’.

Devi anche creare la struttura del sito in modo che sia facilmente navigabile sia dagli spider dei motori di ricerca che dai navigatori.

Fai in modo che il visitatore non cerchi solo cio’ di cui ha bisogno, ma che la soluzione che proponi tu stesso sia vista come l’unica possibile, cioe’ fai in modo che il navigatore trovi facilmente la soluzione che gli proponi tu.

Quindi crea un’efficace “call to action”, e quindi rendi soddisfacente ed entusiasmante l’esperienza del navigatore che capiti sul tuo sito internet.

Ecco il nome con cui si dovrebbe identificare l’acronimo SEO: Search Experience Optimization.

Nella prossima lezione parlero’ delle migliori pratiche di SEO emerse nel corso di quest’anno 2020.

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