Sergio Traversa
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Capitolo XII. Come creare e gestire una newsletter. Centoquarantasettesima lezione. Come creare il contenuto della tua newsletter

Pubblicato il 14 Ottobre 202013 Dicembre 2020 di Sergio Traversa

Il timore di non essere in grado di creare dei contenuti interessanti per un target ipotetico e’, molto probabilmente, la causa piu’ importante che impedisce di costruire la propria newsletter.

Qualcuno dice che non ci riuscira’ mai e allora nemmeno ci prova a farlo.

Tuttavia questa e’ un’idea errata perche’ chiunque puo’ scrivere riguardo ad un qualsiasi argomento.

Chiunque puo’ avere delle idee che meritino di essere messe su carta.

Di sicuro se non provi non partirai mai!

Ecco 10 passi che ti aiuteranno a creare dei contenuti validi per una newsletter.

1 – Prendi un calendario ed imposta dei periodi di tempo ben definiti con delle scadenze precise ed improcrastinabili.

Se scegli che la tua newsletter sia inviata al mercoledi, la scadenza per la scelta del materiale dovrebbe essere a mezzogiorno del martedi, per avere il tempo per raccogliere i testi da utilizzare ed assemblare la tua newsletter.

2 – Fai una lista degli argomenti sui quali andrai a scrivere: il calendario editoriale.

In genere le riviste chiamano tale lista quale calendario editoriale.

Dovresti percio’ impostare il tuo calendario editoriale in modo da sapere molto in anticipo cio’ che andrai a scrivere, rispetto alla scadenza che avrai scelto.

Allo stesso tempo avrai creato un sistema che ti aiutera’ nel concepire e pianificare i tuoi articoli.

Inoltre i tuoi articoli avranno dei contenuti di qualita’ se saprai cosa scrivere con molto anticipo.

3 – Una volta che ti sarai seduto a scrivere, prendi tutte le fonti cartacee di informazioni che avrai raccolto sull’argomento.

Incomincia a creare nuove idee prendendo appunti su di un foglio in bianco.

Inserisci nel foglio qualsiasi cosa ti venga in mente riguardo a quello specifico argomento e non preoccuparti minimamente di avere scelto idee giuste o sbagliate.

Pensa solo a scrivere.

4 – Adesso che hai raccolto una serie di idee sul tuo argomento, inizia ad inserire ciascuan di esse in varie categorie, organizzate in mdo da rispettare un ordine logico di importanza, di coerenza con l’argomento scelto e/o di validita’.

Quello che scoprirai e’ che questo passo e’ piu’ facile di quanto tu possa immaginare.

Certamente ti accorgerai come alcune di quest idee potrai tralasciarle, poiche’ non avranno alcuna relazione con l’argomento scelto.

Tuttavia per la maggior parte di esse riuscirai a creare un filo logico che le unisca insieme e che le colleghi con l’argomento di cui si tratta, e le inserirai in un ordine che abbia un senso compiuto.

5 – Adesso arriva la parte piu’ facile e cioe’ l’incominciare a scrivere quello che avrai impostato per ogni argomento che avrai scelto.

E molto piu’ velocemente di quanto tu possa immaginare, avrai redatto i tuoi articoli da pubblicare.

Cosa farai se non riesci proprio a creare dei contenuti oppure non trovi il tempo per farlo?

Su Elance.com chiedi affinche’ qualcuno scriva gli articoli al tuo posto.

Oppure prova ad acquisire gratuitamente i diritti di pubblicazione nei seguenti siti web:

  • MarketingSeek.com
  • IdeaMarketers.com
  • EzineArticles.com
  • Yahoo Groups mailing list

Perche’ ti consiglio questi siti in Inglese?

Semplice, perche’ (se sai l’Inglese) riuscirai a trovare dei contenuti inediti e quindi piu’ interessanti, con molta piu’ facilita’, e sarai piu’ invogliato a scrivere da te la tua newsletter senza bisogno alcuno di farti sostituire nella sua redazione.

6 – Rapporto tra qualita’ e lunghezza dei tuoi articoli

In generale Se facciamo una newsletter con contenuti scadenti non potremo mai giungere a nessun risultato.

La qualita’ dei contenuti e’ la garanzia per avere una newsletter letta, cliccata e che porta a dei risultati soddisfacenti, anche in termini di vendite.

Spesso si dice che un messaggio non deve essere troppo lungo; non e’ vero!

Se tale messaggio da’ delle utili informazioni, dei suggerimenti interessanti per il lettore, non per forza devo dire che sia sbagliato farlo lungo.

Certamente il lettore potra’ visualizzare velocemente tutti gli articoli che in qualche modo lo incuriosiscono, se magari ha poco tempo, ma quando avra’  trovato l’articolo che gli interessa in modo particolare, e’ importante che quell’articolo sia sufficientemente approfondito da soddisfare le esigenze dell’iscritto.

Quindi se ho deciso di fare una newsletter e posso inserire contenuti di qualita’, non devo pormi tanto la problematica di quanto devo scrivere.

E’ preferibile, visto che la gente ha poco tempo, poter dire tante cose in poco spazio, ma questo non e’ sempre possibile.

Il problema allora non e’ la lunghezza dei contenuti, se sono utili ed interessanti, mentre invece determinati contenuti lunghi possono essere noiosi perche’ inutili e banali, o scritti in un modo che non attira l’attenzione del lettore.

Potresti benissimo realizzare una newsletter con poche informazioni, purche’ quelle informazioni siano coerenti e sufficienti per catturare la curiosita’ oppure per dare le informazioni, di cui l’iscritto ha bisogno.

Non deve essere troppo breve, onde l’abitudine di aggiungere due righe troppo sintetiche sotto il link di rimando, non sempre e’ una strada vincente.

Devo dire le cose che ritengo utili per il mio lettore e se quelle informazioni non sono sufficientemente o quantitativamente adeguate, dovro’ sviluppare contenuti piu’ ampi.

Quindi ricorda sempre il famoso detto, secondo cui: ”Bisogna essere brevi e concisi, ma in funzione di quello che il nostro navigatore si aspetta da noi”.

In conclusione se il tuo iscritto vuole informazioni approfondite di qualita’, ben venga anche la lunghezza.

7 – Cerca di non essere troppo formale ma amichevole

Un altro errore spesso diffuso e’ costituito dalla freddezza o dalla formalita’ dei messaggi di una newsletter.

Ricordati che gli iscritti sono persone che come tali vogliono un minimo di rapporto umano.

Quindi le tradizionali newsletter in stile comunicato stampa di sicuro non avranno mai successo poiche’ hanno l’effetto di creare freddezza e distacco.

Abbiamo gia’ visto nel capitolo sugli elementi di un messaggio efficace, e lo vedremo ancora in quello sui contenuti dei messaggi di un follow-up, che nei messaggi la soluzione migliore e’ quella di parlare sempre in modo informale e diretto.

Anche nella newsletter non bisogna dare del lei ma bisogna dare del tu.

Devi parlare in prima persona, perche’ l’obiettivo principale delle tua newsletter e’ quello di creare un clima ed un rapporto che sia basato sulla fiducia.

Parlare in prima persona significa cercare di instaurare quel dialogo che avresti parlando con un tuo amico.

Quando vi e’ la possibilita’ di instaurare un minimo di rapporto umano, semplicemente iniziare con due righe, cioe’ “Benvenuto Sergio…..”, e magari cerca di raccontare un qualcosa di simpatico, una storia; almeno all’inizio apriamo con un approccio umano cercando di creare un po’ di calore.

In tal modo potrai sicuramente aumentare le probabilita’ che il navigatore non solo legga l’email, ma si fidelizzi alla tua newsletter.

Percio’ e’ evidente la necessita’ di firmarsi non con il classico “la redazione”, ma in prima persona.

Il fatto di salutare in apertura o in chiusura del messaggio, oppure ogni tanto, anche essere un po’ simpatici, fare una battuta, raccontare una storia, sono tutti piccoli suggerimenti che ci aiutano nel rendere il messaggio piu’ accattivante.

Ecco quindi l’importanza di questo tipo di apertura.

Non bisogna ridurre il tutto a dei semplici: titolo, descrizione, link, novita’, arrivederci, la redazione.

Quindi evita di dare del Lei o presentarti con un Noi e imposta il tuo discorso con il Tu e presentati con un io.

Del resto qui non si tratta di comunicazioni commerciali formali, o di mantenere il contatto con il potenziale cliente incontrato in una fiera (anche se poi c’e’ da dire, che, nel proseguo del rapporto, e’ meglio modificare il “Lei” in “Tu”, per ottenere migliori performance da quel cliente).

Siamo in una situazione diversa, perche’ il tuo iscritto e’ divenuto tale perche’ ha potuto verificare il tuo stile diretto di comunicazione gia’ negli articoli del tuo sito web o del tuo blog, onde se si e’ iscritto significa che gli va benissimo come ti proponi e scrivi, anche se poi bisogna aggiungere che ormai una certa formalita’ nella stesura dei contenuti di un sito o blog, non puo’ piu’ dare i risultati che ci sarebbe aspettato di ottenere anche piu’ di quindici anni fa.

Infatti molte cose sono mutate nella comunicazione on-line e cio’ e’ verificabile attualmente sia nelle pagine web che nella comunicazione via e-mail.

Le tipiche frasi che sottolineano la formalita’ della tua comunicazione sono sempre quelle: “noi pensiamo che”, “siete benvenuti”, “buongiorno a tutti”, buongiorno a tutti gli iscritti”, “a tutta la lista”: queste frasi sono sbagliate perche’ non catturano l’attenzione e non creano alcun rapporto di intimita’ tra te ed il lettore.

Quindi dare sempre del tu e parlare in prima persona, e non usando il noi e di conseguenza cercare, quando si puo’, di personalizzare il messaggio.

Importante e’ sottolineare che l’uso del Tu e dell’io presuppone tre importanti concetti:

A) mentre il formato html da l’idea del voler proporre il proprio messaggio come un noi siamo, il formato testuale, essendo piu’ semplice e’ considerato come un messaggio personale;

B) mentre il formato html puo’ dare l’idea di un volantino pubblicitario, il formato testuale ti aiuta a far prevalere quelli che sono i contenuti; e del resto calcola che potrai avere della grafica d’impatto, ma se i tuoi contenuti lasciano a desiderare, il tuo business non ne ricavera’ un gran beneficio;

C) la prevalenza data ai contenuti attraverso l’utilizzo del formato testuale potra’ aiutarti maggiormente perche’ tale formato, strettamente connesso con l’utilizzo del tu, e’ necessario non solo dal punto di vista dell’informalita’, ma anche dal punto di vista della possibilita’ di catturare l’attenzione del lettore, e di fargli capire maggiormente che quello che stai per dire e’ realmente utile ed interessante per l’iscritto, e che e’ in funzione dei suoi bisogni e desideri.

Percio’ ricorda sempre che il tuo successo con la newsletter sara’ sempre basato sui contenuti e che l’informalita’ ed il formato testuale sono piu’ incisivi nella presentazione dei tuoi contenuti! 

Quanto alla personalizzazione del messaggio e’ importante un altro punto e cioe’ la possibilita’ di catturare il nome dell’iscritto allo scopo di utilizzarlo in ogni invio, nell’oggetto del messaggio e subito sotto la sua intestazione.

Con arpReach personalizzare il messaggio con il nome del destinatario, sia nell’oggetto che sotto l’intestazione e’ facilissimo, ma potrai personalizzare i tuoi messaggi con oltre un centinaio di tag standard e con tag personalizzati illimitati!

8 – Personalizza i contenuti in funzione del tuo target

Non partire dal presupposto che quello che stiamo dicendo sia per forza bello ed interessante, solo perche’ per noi e’ una cosa importante.

Chiediamoci sempre se quello che stiamo per dire sia realmente utile ed interessante per l’iscritto, o, se ritenessimo che possa non esserlo, cerchiamo almeno di metterlo nella forma ideale affinche’ possa essere coerente con i bisogni e desideri del tuo iscritto.

Hai gia’ visto nel che il visitatore di un sito si chiede sempre che cosa ci sara’ qui di utile per lui, e perche’ dovrebbe rimanere sul tuo sito e poi se si potra’ fidare di te.

Ecco, la stessa cosa accade anche quando l’iscritto si approccia alla lettura dei tuoi messaggi.

9 – Chi scrivera’ la newsletter

Un’altra variabile da impostare nella costruzione di una newsletter e’ costituita dal personale.

Chi la pianifica?

Chi raccogliera’ i contenuti da inserire?

Chi scrivera’ la newsletter?

Queste sono domande a cui dobbiamo rispondere in sede di pianificazione, con la scelta di chi dovra’ occuparsi della raccolta del materiale e della redazione.

E’ importante sapere gia’ chi la realizzera’ anche perche’, per quanto vi possano essere piu’ persone in grado di farla, ognuno ha un proprio stile editoriale e quindi, se il lettore e’ abituato ad un certo tipo di approccio o di contenuti e domani dovesse scrivere un’altra persona, per quanto esperta, il primo potrebbe percepire delle variazioni che potrebbero sconcertarlo.

Se possibile, in caso di imprevisto, l’incaricato dovrebbe essere sostituito da qualcuno che sia alla sua altezza e che abbia dimestichezza con la linea editoriale gia’ adottata.

Percio’ dobbiamo evitare di trovarsi al venerdì sera con la newsletter ancora da inviare e poi va a finire che la fa chi non ha grande esperienza nella realizzazione dei contenuti e quindi la newsletter sara’ redatta con contenuti di scadente qualita’.

Quindi e’ importante pianificare e sapere esattamente chi e come scrivera’ i contenuti.

10 – Il parere dell’esperto

Nelle newsletter e’ importante la rubrica con il parere dell’esperto, ovvero, se non possiamo permetterci di pagare una persona fissa che sia esperta del settore, potremmo eventualmente far realizzare qualche articolo da un esperto del settore, ovvero da una persona conosciuta nel settore in cui operiamo.

Questa e’ una strategia utilizzata dalle grandi aziende che operano nel settore dell’email marketing, per dare valore aggiunto alla propria newsletter.

Magari una volta al mese o una volta ogni due mesi, avere l’esperto che scrive il suo parere sull’argomento del momento, piuttosto che sui contenuti di quel determinato sito o prodotto, e’ una cosa che da’ valore aggiunto all’email.

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Ecco 10 passi che ti aiuteranno a creare dei contenuti validi per una newsletter.

1 – Prendi un calendario ed imposta dei periodi di tempo ben definiti con delle scadenze precise ed improcrastinabili.

Se scegli che la tua newsletter sia inviata al mercoledi, la scadenza per la scelta del materiale dovrebbe essere a mezzogiorno del martedi, per avere il tempo per raccogliere i testi da utilizzare ed assemblare la tua newsletter.

2 – Fai una lista degli argomenti sui quali andrai a scrivere: il calendario editoriale.

In genere le riviste chiamano tale lista quale calendario editoriale.

Dovresti percio’ impostare il tuo calendario editoriale in modo da sapere molto in anticipo cio’ che andrai a scrivere, rispetto alla scadenza che avrai scelto.

Allo stesso tempo avrai creato un sistema che ti aiutera’ nel concepire e pianificare i tuoi articoli.

Inoltre i tuoi articoli avranno dei contenuti di qualita’ se saprai cosa scrivere con molto anticipo.

3 – Una volta che ti sarai seduto a scrivere, prendi tutte le fonti cartacee di informazioni che avrai raccolto sull’argomento.

Incomincia a creare nuove idee prendendo appunti su di un foglio in bianco.

Inserisci nel foglio qualsiasi cosa ti venga in mente riguardo a quello specifico argomento e non preoccuparti minimamente di avere scelto idee giuste o sbagliate.

Pensa solo a scrivere.

4 – Adesso che hai raccolto una serie di idee sul tuo argomento, inizia ad inserire ciascuan di esse in varie categorie, organizzate in mdo da rispettare un ordine logico di importanza, di coerenza con l’argomento scelto e/o di validita’.

Quello che scoprirai e’ che questo passo e’ piu’ facile di quanto tu possa immaginare.

Certamente ti accorgerai come alcune di quest idee potrai tralasciarle, poiche’ non avranno alcuna relazione con l’argomento scelto.

Tuttavia per la maggior parte di esse riuscirai a creare un filo logico che le unisca insieme e che le colleghi con l’argomento di cui si tratta, e le inserirai in un ordine che abbia un senso compiuto.

5 – Adesso arriva la parte piu’ facile e cioe’ l’incominciare a scrivere quello che avrai impostato per ogni argomento che avrai scelto.

E molto piu’ velocemente di quanto tu possa immaginare, avrai redatto i tuoi articoli da pubblicare.

Cosa farai se non riesci proprio a creare dei contenuti oppure non trovi il tempo per farlo?

Su Elance.com chiedi affinche’ qualcuno scriva gli articoli al tuo posto.

Oppure prova ad acquisire gratuitamente i diritti di pubblicazione nei seguenti siti web:

  • MarketingSeek.com
  • IdeaMarketers.com
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Perche’ ti consiglio questi siti in Inglese?

Semplice, perche’ (se sai l’Inglese) riuscirai a trovare dei contenuti inediti e quindi piu’ interessanti, con molta piu’ facilita’, e sarai piu’ invogliato a scrivere da te la tua newsletter senza bisogno alcuno di farti sostituire nella sua redazione.

6 – Rapporto tra qualita’ e lunghezza dei tuoi articoli

In generale Se facciamo una newsletter con contenuti scadenti non potremo mai giungere a nessun risultato.

La qualita’ dei contenuti e’ la garanzia per avere una newsletter letta, cliccata e che porta a dei risultati soddisfacenti, anche in termini di vendite.

Spesso si dice che un messaggio non deve essere troppo lungo; non e’ vero!

Se tale messaggio da’ delle utili informazioni, dei suggerimenti interessanti per il lettore, non per forza devo dire che sia sbagliato farlo lungo.

Certamente il lettore potra’ visualizzare velocemente tutti gli articoli che in qualche modo lo incuriosiscono, se magari ha poco tempo, ma quando avra’  trovato l’articolo che gli interessa in modo particolare, e’ importante che quell’articolo sia sufficientemente approfondito da soddisfare le esigenze dell’iscritto.

Quindi se ho deciso di fare una newsletter e posso inserire contenuti di qualita’, non devo pormi tanto la problematica di quanto devo scrivere.

E’ preferibile, visto che la gente ha poco tempo, poter dire tante cose in poco spazio, ma questo non e’ sempre possibile.

Il problema allora non e’ la lunghezza dei contenuti, se sono utili ed interessanti, mentre invece determinati contenuti lunghi possono essere noiosi perche’ inutili e banali, o scritti in un modo che non attira l’attenzione del lettore.

Potresti benissimo realizzare una newsletter con poche informazioni, purche’ quelle informazioni siano coerenti e sufficienti per catturare la curiosita’ oppure per dare le informazioni, di cui l’iscritto ha bisogno.

Non deve essere troppo breve, onde l’abitudine di aggiungere due righe troppo sintetiche sotto il link di rimando, non sempre e’ una strada vincente.

Devo dire le cose che ritengo utili per il mio lettore e se quelle informazioni non sono sufficientemente o quantitativamente adeguate, dovro’ sviluppare contenuti piu’ ampi.

Quindi ricorda sempre il famoso detto, secondo cui: ”Bisogna essere brevi e concisi, ma in funzione di quello che il nostro navigatore si aspetta da noi”.

In conclusione se il tuo iscritto vuole informazioni approfondite di qualita’, ben venga anche la lunghezza.

7 – Cerca di non essere troppo formale ma amichevole

Un altro errore spesso diffuso e’ costituito dalla freddezza o dalla formalita’ dei messaggi di una newsletter.

Ricordati che gli iscritti sono persone che come tali vogliono un minimo di rapporto umano.

Quindi le tradizionali newsletter in stile comunicato stampa di sicuro non avranno mai successo poiche’ hanno l’effetto di creare freddezza e distacco.

Abbiamo gia’ visto nel capitolo sugli elementi di un messaggio efficace, e lo vedremo ancora in quello sui contenuti dei messaggi di un follow-up, che nei messaggi la soluzione migliore e’ quella di parlare sempre in modo informale e diretto.

Anche nella newsletter non bisogna dare del lei ma bisogna dare del tu.

Devi parlare in prima persona, perche’ l’obiettivo principale delle tua newsletter e’ quello di creare un clima ed un rapporto che sia basato sulla fiducia.

Parlare in prima persona significa cercare di instaurare quel dialogo che avresti parlando con un tuo amico.

Quando vi e’ la possibilita’ di instaurare un minimo di rapporto umano, semplicemente iniziare con due righe, cioe’ “Benvenuto Sergio…..”, e magari cerca di raccontare un qualcosa di simpatico, una storia; almeno all’inizio apriamo con un approccio umano cercando di creare un po’ di calore.

In tal modo potrai sicuramente aumentare le probabilita’ che il navigatore non solo legga l’email, ma si fidelizzi alla tua newsletter.

Percio’ e’ evidente la necessita’ di firmarsi non con il classico “la redazione”, ma in prima persona.

Il fatto di salutare in apertura o in chiusura del messaggio, oppure ogni tanto, anche essere un po’ simpatici, fare una battuta, raccontare una storia, sono tutti piccoli suggerimenti che ci aiutano nel rendere il messaggio piu’ accattivante.

Ecco quindi l’importanza di questo tipo di apertura.

Non bisogna ridurre il tutto a dei semplici: titolo, descrizione, link, novita’, arrivederci, la redazione.

Quindi evita di dare del Lei o presentarti con un Noi e imposta il tuo discorso con il Tu e presentati con un io.

Del resto qui non si tratta di comunicazioni commerciali formali, o di mantenere il contatto con il potenziale cliente incontrato in una fiera (anche se poi c’e’ da dire, che, nel proseguo del rapporto, e’ meglio modificare il “Lei” in “Tu”, per ottenere migliori performance da quel cliente).

Siamo in una situazione diversa, perche’ il tuo iscritto e’ divenuto tale perche’ ha potuto verificare il tuo stile diretto di comunicazione gia’ negli articoli del tuo sito web o del tuo blog, onde se si e’ iscritto significa che gli va benissimo come ti proponi e scrivi, anche se poi bisogna aggiungere che ormai una certa formalita’ nella stesura dei contenuti di un sito o blog, non puo’ piu’ dare i risultati che ci sarebbe aspettato di ottenere anche piu’ di quindici anni fa.

Infatti molte cose sono mutate nella comunicazione on-line e cio’ e’ verificabile attualmente sia nelle pagine web che nella comunicazione via e-mail.

Le tipiche frasi che sottolineano la formalita’ della tua comunicazione sono sempre quelle: “noi pensiamo che”, “siete benvenuti”, “buongiorno a tutti”, buongiorno a tutti gli iscritti”, “a tutta la lista”: queste frasi sono sbagliate perche’ non catturano l’attenzione e non creano alcun rapporto di intimita’ tra te ed il lettore.

Quindi dare sempre del tu e parlare in prima persona, e non usando il noi e di conseguenza cercare, quando si puo’, di personalizzare il messaggio.

Importante e’ sottolineare che l’uso del Tu e dell’io presuppone tre importanti concetti:

A) mentre il formato html da l’idea del voler proporre il proprio messaggio come un noi siamo, il formato testuale, essendo piu’ semplice e’ considerato come un messaggio personale;

B) mentre il formato html puo’ dare l’idea di un volantino pubblicitario, il formato testuale ti aiuta a far prevalere quelli che sono i contenuti; e del resto calcola che potrai avere della grafica d’impatto, ma se i tuoi contenuti lasciano a desiderare, il tuo business non ne ricavera’ un gran beneficio;

C) la prevalenza data ai contenuti attraverso l’utilizzo del formato testuale potra’ aiutarti maggiormente perche’ tale formato, strettamente connesso con l’utilizzo del tu, e’ necessario non solo dal punto di vista dell’informalita’, ma anche dal punto di vista della possibilita’ di catturare l’attenzione del lettore, e di fargli capire maggiormente che quello che stai per dire e’ realmente utile ed interessante per l’iscritto, e che e’ in funzione dei suoi bisogni e desideri.

Percio’ ricorda sempre che il tuo successo con la newsletter sara’ sempre basato sui contenuti e che l’informalita’ ed il formato testuale sono piu’ incisivi nella presentazione dei tuoi contenuti! 

Quanto alla personalizzazione del messaggio e’ importante un altro punto e cioe’ la possibilita’ di catturare il nome dell’iscritto allo scopo di utilizzarlo in ogni invio, nell’oggetto del messaggio e subito sotto la sua intestazione.

Con arpReach personalizzare il messaggio con il nome del destinatario, sia nell’oggetto che sotto l’intestazione e’ facilissimo, ma potrai personalizzare i tuoi messaggi con oltre un centinaio di tag standard e con tag personalizzati illimitati!

8 – Personalizza i contenuti in funzione del tuo target

Non partire dal presupposto che quello che stiamo dicendo sia per forza bello ed interessante, solo perche’ per noi e’ una cosa importante.

Chiediamoci sempre se quello che stiamo per dire sia realmente utile ed interessante per l’iscritto, o, se ritenessimo che possa non esserlo, cerchiamo almeno di metterlo nella forma ideale affinche’ possa essere coerente con i bisogni e desideri del tuo iscritto.

Hai gia’ visto nel che il visitatore di un sito si chiede sempre che cosa ci sara’ qui di utile per lui, e perche’ dovrebbe rimanere sul tuo sito e poi se si potra’ fidare di te.

Ecco, la stessa cosa accade anche quando l’iscritto si approccia alla lettura dei tuoi messaggi.

9 – Chi scrivera’ la newsletter

Un’altra variabile da impostare nella costruzione di una newsletter e’ costituita dal personale.

Chi la pianifica?

Chi raccogliera’ i contenuti da inserire?

Chi scrivera’ la newsletter?

Queste sono domande a cui dobbiamo rispondere in sede di pianificazione, con la scelta di chi dovra’ occuparsi della raccolta del materiale e della redazione.

E’ importante sapere gia’ chi la realizzera’ anche perche’, per quanto vi possano essere piu’ persone in grado di farla, ognuno ha un proprio stile editoriale e quindi, se il lettore e’ abituato ad un certo tipo di approccio o di contenuti e domani dovesse scrivere un’altra persona, per quanto esperta, il primo potrebbe percepire delle variazioni che potrebbero sconcertarlo.

Se possibile, in caso di imprevisto, l’incaricato dovrebbe essere sostituito da qualcuno che sia alla sua altezza e che abbia dimestichezza con la linea editoriale gia’ adottata.

Percio’ dobbiamo evitare di trovarsi al venerdì sera con la newsletter ancora da inviare e poi va a finire che la fa chi non ha grande esperienza nella realizzazione dei contenuti e quindi la newsletter sara’ redatta con contenuti di scadente qualita’.

Quindi e’ importante pianificare e sapere esattamente chi e come scrivera’ i contenuti.

10 – Il parere dell’esperto

Nelle newsletter e’ importante la rubrica con il parere dell’esperto, ovvero, se non possiamo permetterci di pagare una persona fissa che sia esperta del settore, potremmo eventualmente far realizzare qualche articolo da un esperto del settore, ovvero da una persona conosciuta nel settore in cui operiamo.

Questa e’ una strategia utilizzata dalle grandi aziende che operano nel settore dell’email marketing, per dare valore aggiunto alla propria newsletter.

Magari una volta al mese o una volta ogni due mesi, avere l’esperto che scrive il suo parere sull’argomento del momento, piuttosto che sui contenuti di quel determinato sito o prodotto, e’ una cosa che da’ valore aggiunto all’email.

Pubblicato in Article Marketing, Contenuti di una newsletter, Corso Avanzato sul Follow-up Marketing On Line, E-mail Marketing, Follow-up, Follow-up Marketing, Follow-up Marketing On Line, Newsletter

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