Un errore molto diffuso nella creazione di newsletter e’ la mancanza di motivazione, ed infatti dire semplicemente iscriviti alla nostra newsletter perche’ ti mando delle novita’ non e’ piu’ sufficiente: oggi bisogna motivare il navigatore e per motivarlo esistono diverse strategie.
Purtroppo moltissime aziende danno per scontato che il semplice fatto di creare una newsletter o il semplice fatto di mettere un modulo nel sito che dice “iscriviti alla newsletter”, sia sufficiente per motivare la gente a farlo: se non motiviamo i nostri navigatori seriamente ad iscriversi e non diamo dei validi vantaggi o motivi per farlo, non supereremo mai un 5% di conversion rate, o di norma un 2%, ovvero non potremo mai aspettarci che si iscrivano piu’ di due navigatori su 100.
La prima e’ la piu’ importante ed e’ quella per la quale la registrazione deve essere semplice: con un solo click.
Evitare quindi sempre le registrazioni alla newsletter con obbligo di inserire centinaia di dati, mettere password, imporre dei login.
La registrazione o iscrizione alla newsletter deve avvenire con un solo click dopo aver compilato un breve modulo con la richiesta di inserimento di email, nome od anche al limite nome e cognome.
Proprio con riguardo al problema della brevita’ del modulo spesso vi sono aziende che chiedono in fase di iscrizione alla newsletter, informazioni come telefono, fax, ragione sociale, etc.; queste informazioni, se non sono indispensabili, e di norma non lo sono, e’ meglio non chiederle o raccoglierle, mentre e’ bene raccogliere sempre, oltre all’indirizzo email, il nome ed il cognome.
Questo perche’ poi sara’ possibile personalizzare il messaggio e quindi dare grande valore aggiunto alle nostre newsletter, potendo infatti iniziare, invece che con un generico Buongiorno, con un Buongiorno Sergio oppure ciao Sergio.
Poi la terza cosa che possiamo fare per aumentare la motivazione all’iscrizione, e’ quella di educare il navigatore sui benefici derivanti dall’iscrizione.
Non basta dire iscriviti alla newsletter e ti invio le novita’, ma bisogna dire ad esempio: riceverai delle informazioni utili, come ad esempio l’importanza della privacy, che il proprio indirizzo email non verra’ mai condiviso o ceduto a terzi, che ci si potra’ cancellare con un semplice click in qualunque momento, e ovviamente la possibilita’ di ricevere vantaggi esclusivi come ad esempio la possibilita’ di ricevere informazioni disponibili solo per gli iscritti, offerte speciali che normalmente non metteremmo nel sito, od anche solo la possibilita’ di andare a consultare l’archivio delle newsletter passate; di qui percio’ l’esigenza di educare il navigatore sui benefici che derivano dall’iscrizione.
Poi, se possibile, ed in certi casi, i vantaggi non sono solo dei benefici derivanti dall’iscrizione alla newsletter ma costituiscono anche dei potenti mezzi di viralmarketing, come ad esempio, il dare degli omaggi, anche virtuali, creare dei mini ebook, dare dei buoni sconto, dare dei piccoli software gratuiti esclusivamente a chi si iscrive.
Infatti l’utilizzo di omaggi aumenta incredibilmente la conversion rate tra navigatori ed iscritti.
Infine anche l’utilizzo dei popup come popover e’ uno strumento che puo’ aumentare il numero di iscritti.
Per capire tutto cio’ vediamo alcuni esempi:
Un primo caso errato per mancanza di motivazione:

Questo primo esempio e’ errato perche’ e’ il classico sito web in cui con poche righe si cerca di convincere il navigatore a iscriversi in modo molto semplice.
Si dice infatti “iscriviti alla newsletter ora”, questa newsletter dell’agenzia viaggi e’ un servizio gratuito (ci mancherebbe che non lo fosse) per tutti coloro che desiderano essere messi al corrente delle novita’: se sei interessato clicca in questo punto.
Clicchi e ti iscrivi inserendo nome cognome ed email nella seguente pagina popup:

Questo tipo di motivazione e’ praticamente nullo.
Chi vede un messaggio del genere non sara’ mai motivato ad iscriversi se non estremamente interessato ai contenuti del sito.
Certo che il navigatore che arriva lì la prima volta non si iscrivera’ mai.
Un secondo caso errato per richiesta di troppe informazioni non giustificata da alcuna motivazione

In tale esempio c’e’ un link in ogni pagina che dice “iscriviti alla newsletter”, e questo va bene, ma quando clicco mi trovo davanti ad un modulo che non mi da’ nessuna vera motivazione per iscrivermi e per di piu’ mi chiede un sacco di informazioni, come ad esempio, societa’, carica, telefono, fax; se io chiedo tutte queste informazioni in fase di iscrizione, limito sicuramente le probabilita’ di nuove iscrizioni, soprattutto se prima non ho dato delle motivazioni molto forti.
Di norma e’ meglio chiedere il nome o al massimo il cognome per poi personalizzare il messaggio a livello di invio.
Un terzo caso corretto dal punto di vista della richiesta del solo indirizzo di posta elettronica e da quello della motivazione:

Il precedente e’ un esempio di newsletter che dice non solo iscriviti, ma ti da’ anche le motivazioni per cui bisogna iscriversi, come ad esempio, la confidenzialita’, la garanzia di non ricevere email indesiderate, e che e’ gratuita.
Cio’ a volte lo diamo per scontato, ma scriverlo non e’ sbagliato.
Inoltre dice, e cio’ e’ importante, “ti mando delle offerte esclusive e puoi partecipare a dei concorsi”.
Ti da’ la possibilita’ di cancellarsi semplicemente con un clic, di cambiare indirizzo e di scegliere il formato per il messaggio.
Ecco adesso, oltre al precedente, numerosi esempi concreti per realmente motivare il navigatore ad iscriversi alla newsletter.
Un caso al top della gamma per completezza, e come al solito si tratta sempre di esempi che troverai a tonnellate provenienti dagli USA:

Per motivare il navigatore ad iscriversi si offrono numerosi bonus, come ad esempio, informazioni esclusive, un e-book in omaggio, un minicorso dedicato al web marketing ed alla affiliazione.
Da notare anche un particolare stratagemma.
Si chiede il nome, l’email, e si inserisce anche questo piccolo checkbox, gia’ selezionato quasi ad indicare il consenso e la voglia, da parte del navigatore, di ricevere tutti i bonus, quindi un piccolo trick psicologico per invogliare il navigatore ad iscriversi e per valorizzare maggiormente il fatto che il sito da’ degli omaggi al navigatore stesso.
Naturalmente una simile strategia, ancora ammessa negli USA, non puo’ piu’ essere utilizzata in Italia, perche’ contraria alle norme del GDPR europeo, le quali escludono espressamente che possano essere inseriti in un modulo dei check-box che siano gia’ preselezionati prima di qualsiasi presa visione o attivita’ dell’utente o visitatore.
Volendo c’e’ la possibilita’ di ricevere un’altra newsletter, cliccando nell’altro checkbox; inoltre e’ evidente l’importanza di affermare sempre, alla fine del messaggio con cui proponiamo l’iscrizione, sia la totale assenza di spam, sia la possibilita’ di cancellarsi in qualsiasi momento, ed infine il fatto che proteggeremo e non condivideremo con nessuno le informazioni così ottenute.
Un altro esempio corretto di iscrizione ad una newsletter dagli USA

Questo e’ esempio di sito che appartiene al settore del webmarketing, in cui subito in entrata c’e’ un popover che utilizza dei layer per bypassare i sistemi che bloccano i popup, e che ti permette di iscriverti con un semplice click: non devo neanche inserire l’email perche’ quando clicco OK si apre una finestra del mio programma di posta elettronica, con l’email gia’ pronta per l’invio per l’iscrizione.
Se anche dovessi chiudere questo popup trovero’ una serie di informazioni che mi motiveranno notevolmente ad iscrivermi, tra cui i vantaggi legati all’iscrizione, testimonial, dei plus con informazioni esclusive, o piuttosto un e-book gratuito ed alla fine di nuovo la possibilita’ di iscrivermi, non solo quindi con il popover, ma anche con un tradizionale modulo.
Del resto lo stesso popover contiene l’invito ad iscriversi alla newsletter, con la possibilita’ di ottenere due bonus consistenti il primo in un software gratuito per implementare il sito con il popover, inoltre un corso gratuito, ed infine la garanzia che le informazioni acquisite non saranno mai rivelate a terze parti.
Queste informazioni, queste metodologie di motivazione del navigatore ad iscriversi sono l’elemento chiave per poter aumentare il conversion rate navigatori/iscritti.
Quindi non diamo mai per scontato che mettere un semplice modulo e dire iscriviti alla mia newsletter sia sufficiente per ottenere un numero elevato di iscritti.
Riassumendo sulla necessita’ della motivazione all’iscrizione possiamo dire che e’ perfettamente inutile creare una pagina web in cui con poche righe si cerca di convincere il navigatore a iscriversi dicendo semplicemente “Iscriviti alla newsletter ora”, “questa newsletter e’ un servizio gratuito per tutti coloro che desiderano essere messi al corrente delle novita’”.
Questo tipo di motivazione e’ praticamente nullo; chi vede un messaggio del genere non sara’ mai motivato ad iscriversi se non estremamente interessato ai contenuti del sito.
Di sicuro il navigatore che arriva in quella pagine per la prima volta non si iscrivera’ mai.
Supponi che ci sia un link in ogni pagina che dice “iscriviti alla newsletter”, ma quando clicco mi trovo davanti ad un modulo che non mi da’ nessuna vera motivazione per iscrivermi e per di piu’ mi chiede un sacco di informazioni, come ad esempio, societa’, carica, telefono, fax.
E’ un modo errato di procedere, e non si iscrivera’ nessuno!
Se io chiedo tutte queste informazioni in fase di iscrizione, limito sicuramente le probabilita’ di nuove iscrizioni, soprattutto se prima non ho dato delle motivazioni molto forti.
Di norma e’ meglio chiedere l’indirizzo e-mail ed il nome o al massimo anche il cognome ma, ultimamente si sta affermando un nuovo trend che richiede solo l’indirizzo di posta elettronica, per cui e’ fondata l’illazione che non sia piu’ necessario personalizzare oggetto ed intestazione email con il nome del destinatario.
Immagina adesso un esempio di newsletter che dice non solo “Iscriviti”, ma ti da’ anche le motivazioni per cui bisogna iscriversi, come ad esempio:
- la confidenzialita’;
- la garanzia di non ricevere email indesiderate;
- il fatto che sia gratuita (cioe’ a volte lo diamo per scontato, ma scriverlo non e’ sbagliato);
- inoltre dice, e cio’ e’ molto importante, “ti mando delle offerte esclusive e puoi partecipare a dei concorsi”;
- ti da’ la possibilita’ di cancellarsi semplicemente con un clic;
- potrai cambiare indirizzo;
- potrai scegliere il formato per il messaggio, etc.
Questo e’ un esempio concreto per realmente motivare il navigatore ad iscriversi alla newsletter.
Abbiamo visto che nei siti americani e’ consuetudine che si aprano popup con dei contenuti molto motivanti.
Per motivare il navigatore ad iscriversi, molti di quei siti si offrono numerosi bonus, come ad esempio, informazioni esclusive, un e-book in omaggio, un minicorso dedicato.
Inoltre si segnala sempre l’importanza di affermare, alla fine del messaggio con cui proponiamo l’iscrizione, sia la totale assenza di spam, sia la possibilita’ di cancellarsi in qualsiasi momento, ed infine il fatto che proteggeremo e non condivideremo con nessuno le informazioni così ottenute.
Puoi incontrare in entrata un popover che utilizza dei layer per bypassare i sistemi che bloccano i popup, e che ti permette di iscriverti con un semplice click del mouse e non devi digitare nulla: non devo neanche inserire l’email perche’ quando clicchi su OK si apre una finestra del tuo programma di posta elettronica, con l’email gia’ pronta per l’invio per l’iscrizione.
Se anche dovessi chiudere questo popup, potresti benissimo trovare una serie di informazioni che ti motiveranno notevolmente ad iscriverti, tra cui i vantaggi legati all’iscrizione, testimonial, dei plus con informazioni esclusive, o piuttosto un e-book gratuito ed alla fine di nuovo la possibilita’’ di iscriverti, non solo quindi con il popover, ma anche con un tradizionale modulo statico.
Del resto uno stesso popover potrebbe contenere l’invito ad iscriversi alla newsletter, con la possibilita’ ad esempio di ottenere due bonus, il primo consistente in un software gratuito per implementare il sito con il popover, ed il secondo consistente in un corso gratuito, e poi dovrai sempre aggiungere infine la garanzia che le informazioni acquisite non saranno mai rivelate a terze parti.
Queste informazioni, queste metodologie di motivazione del navigatore ad iscriversi sono l’elemento chiave per poter aumentare la conversion rate navigatori/iscritti.
